A fronte della numerosa affluenza alla serata
del 26 Marzo :"Mens sana in corpore
sano"..sono aperte le iscrizioni al
minipercorso di approfondimento con l'uso di
tecniche di respirazione, fantasie guidate e
psicoterapia in quattro incontri della durata
di due ore ciascuno..
Per info o iscrizioni tel. 338.2504974
lenzonisimone@gmail. com
-posti limitati-
sabato 29 marzo 2014
giovedì 27 marzo 2014
Ierisera abbiamo finito le sedie al centro studio epochè...............
Eravamo in 19,ripeto, 19 persone............e anche una dolcissima neonata....E questo per la gente del Borgo e della mediavalle è un gran bel risultato, una serata bellissima,con tante sfaccettature e diversità,in gioco....con tanti colori..
un arcobaleno serale.......
che dire...solamente questo.............
GRAZIE
martedì 25 marzo 2014
INVITO
RINNOVO L'INVITO A PASSARE UNA SERATA DIVERSA, MERCOLEDÌ 26 ALLE 21 AL CENTRO STUDIO EPOCHE' SI APRONO LE PORTE DELLA CONSAPEVOLEZZA E DEL RESPIRO, QUELLO BUONO, PER PRENDERCI UN PO' CURA DI NOI A PARTIRE DAL NOSTRO CORPO ......
Perchè si sa... la mente mente... ma il corpo parla!
con Simone Lenzoni, psicologo psicoterapeuta
Sonia Lucchini, counselor e naturopata
sabato 22 marzo 2014
prossimo EVENTO Centro Studio Epochè
26 marzo dalle 21 alle 22.30
"Mens sana in corpore sano":
IMPARARE A RICONOSCERE ED A SCIOGLIERE LE TENSIONI PSICOSOMATICHE
A cura di
Simone Lenzoni, psicologo psicoterapeuta
e Barbara Masi, operatrice Shiatzu
info. lenzonisimone@gmail.com
338.2504974
giovedì 20 marzo 2014
Ringraziamo chi ha partecipato alla serata del 18 marzo al centro Centro Studio Epochè e informiamo che sono aperte le iscrizioni al mini percorso di 4 incontri per approfondire il tema delle CONFLITTUALITA' FAMILIARI.
Gli incontri sono aperti a genitori in difficoltà, alle coppie in crisi, a chiunque voglia mettersi in gioco sul tema del CONFLITTO e della CRISI .. . .
lenzonisimone@gmail.com
Gli incontri sono aperti a genitori in difficoltà, alle coppie in crisi, a chiunque voglia mettersi in gioco sul tema del CONFLITTO e della CRISI .. . .
lenzonisimone@gmail.com
RINGRAZIAMENTI
Ringraziamo chi ha partecipato alla serata del 18 Marzo al Centro Studi Epochè ed informiamo che sono aperte le iscrizioni al mini percorso di 4 incontri per approfondire il tema delle CONFLITTUALITA' FAMILIARI.
Gli incontri sono aperti a genitori in difficoltà, alle coppie in crisi, a chiunque voglia mettersi in gioco sul tema del CONFLITTO e della CRISI .. . .
Tutti gli incontri si svolgeranno presso il Centro Studio Epochè in via Umberto I, 71 a Borgo a Mozzano (Lucca).
per info o iscrizioni: 338-2504974
e-mail: lenzonisimone@gmail.com
domenica 9 marzo 2014
Centro Studio Epochè insieme a centro Terramadre
presentano
"L'arte di...prendersi cura"
serie di incontri olistici per la salute psicofisica della persona
serie di incontri olistici per la salute psicofisica della persona
EVENTI DI MARZO
- 18 marzo dalle 21 alle 22.30
Le conflittualità familiari: eventi critici nella famiglia che toccano il cuore di genitori e bambini.
a cura del Dottor Simone Lenzoni, psicologo psicoterapeuta e della Dott.ssa Manuela Giuliani, psicologa e sessuologa
- 26 marzo dalle 21 alle 22.30
"Mens sana in corpore sano":
Imparare a riconoscere ed espellere le tensioni psicosomatiche.
a cura di Marzia Stefanacci, posturologa
- 29 marzo dalle 18 alle 19.30
"Muoversi in libertà è vita, la vita è libertà": la Danza Movimento Terapia.
a cura di Soraya Tonacci danza movimento terapeuta e Paola Caldarazzo Jenco, danza movimento terapeuta
EVENTI DI APRILE
- 2 aprile dalle 21 alle 22.30
Il "Contatto" madre-bambino: il massaggio infantile.
a cura del centro Terramadre
- 8 aprile dalle 21 alle 22.30
La "riscoperta della sessualità":
Come vivere meglio e nel tempo il rapporto
piu' intimo tra esseri umani.
a cura di Simone Lenzoni, psicologo psicoterapeuta e Manuela Giuliani,
psicologa e sessuologa.
- 16 aprile dalle 21 alle 22.30
"Danza alla luna con i piedi per terra":
Movimento corporeo ed espressione artistica
come strumenti di consapevolezza.
a cura di Sara Pucci, counsellor ed operatrice della relazione d'aiuto
a mediazione artistica
Tutti gli incontri si svolgeranno presso il Centro Studio Epochè in via Umberto I, 71 a Borgo a Mozzano (Lucca).
per info o iscrizioni: 338.2504974 - 338.2504974
lenzonisimone@gmail.com
Centro Studio
Via Umberto I, 71 Borgo a Mozzano
18 marzo 2014
ore 21,00/22,30
“Le conflittualità
familiari”
Oggi i genitori affrontano problemi nuovi tra i quali la separazione
ed il divorzio: un evento trasformativo del nucleo familiare che, a
volte, determina problemi relazionali che possono diventare fattori
di disagio anche per i figli.
Nella nostra realtà papà e mamma sono lasciati da soli nella
crescita dei loro ragazzi, ma un antico proverbio africano dice che :
“Per crescere un bambino ci vorrebbe un intero villaggio”; il
nostro obiettivo è creare un luogo di conoscenza e di scambio dove i
genitori si sentano liberi di parlare delle loro problematiche.
Poter “mettere parola” sulla propria esperienza familiare, in un
contesto protetto, aiuta nella ricerca di strategie buone per vivere
i cambiamenti familiari.
8 aprile 2014
ore 21.00/22.30
“La riscoperta della
sessualità”
Come vivere meglio e nel tempo il rapporto più intimo tra esseri
umani.
Parlare di sesso è tabù, in famiglia, a scuola, se ne parla poco
o nulla, tra amici diventano chiacchiere ma in ogni uomo o donna
rimane il desiderio di trovare la felicità dei sensi con il proprio
partner, anche nell’andare avanti della relazione.
Questo incontro invita intanto le persone ad aprirsi su questo
argomento, scoprendo magari qualcosa che ancora non si sa di quel
viaggio, di quella danza, a due, che rappresenta la sfera più intima
tra le persone.
.
Gli incontri saranno coordinati da:
Dott. Simone Lenzoni:
Psicologo, Psicoterapeuta, iscritto all’ordine degli Psicologi
della Toscana n.4899; lavora come libero professionista presso il
Centro Studio Epochè di Borgo a Mozzano e Pietrasanta.
Dott.ssa Manuela Giuliani:
Psicologa, iscritta all’ordine degli Psicologi della Toscana n.
6773, Mediatrice Familiare e Conduttrice di Gruppi di Parola,
Consulente Sessuale iscritta all’Albo Nazionale della F.I.S.S.
(Federazione Italiani di Sessuologia Scientifica).
Lavora come libero professionista presso il Centro Clinico D.A.S. di
Lucca e Studi Medici a Bagni di Lucca.
Gli incontri di presentazione sono gratuiti e si terranno dalle 21,00
alle 22,30 presso:
Centro Studio
Via Umberto I, 71 Borgo a Mozzano
Sarebbe gradita la prenotazione all’indirizzo e-mail:
lenzonisimone@gmail.com
o telefonicamente:
338.2504974
338.7155433
Come nasce?
Il centro nasce come studio inizialmente di psicoterapia, dove Lenzoni Simone, il fondatore, lavora terapeuticamente in individuale,con le coppie e i gruppi.
Il modello di orientamento usato dal dott. Lenzoni è la Psicoterapia della Gestalt.
In gestalt non si tende a cercare un significato da applicare agli eventi interni della persona, ma si chiede alla persona "che effetto ti fa…", "in che senso…", "che forma ha…", "che spazio vuole nella tua vita…"... ciò che vai scoprendo.
Si aiuta la persona a mettersi in contatto con il progetto di vita impresso nelle sensazioni ed emozioni attraverso un linguaggio evocativo anziché interpretativo.
La pratica dell'attenzione e dell'ascolto interno sostituiscono di conseguenza quella classica dell'interpretazione e dell'introspezione, che hanno l’obiettivo di cercare tra le cose conosciute un significato che possa andare bene per la nuova istanza percepita in se stessi; rimovendo in questo modo, la possibilità stessa della novità.
In gestalt è l’istanza interna medesima che parla alla persona e rivela il suo intento, la sua forza, la sua sensibilità, il suo scopo.
Si attiva un dialogo tra la persona e la istanza e ciò consente alla persona di integrare parti nuove nella propria esistenza ampliando la scelta di orizzonti possibili.
Il centro nasce come studio inizialmente di psicoterapia, dove Lenzoni Simone, il fondatore, lavora terapeuticamente in individuale,con le coppie e i gruppi.
Il modello di orientamento usato dal dott. Lenzoni è la Psicoterapia della Gestalt.
Nel panorama
degli attuali orientamenti in psicoterapia, l’approccio della
Gestalt Therapy rappresenta un indirizzo che si è consolidato
progressivamente negli ultimi decenni sino a divenire uno dei modelli
di intervento statisticamente più diffusi sul territorio nazionale.
La concezione gestaltica dello sviluppo e del benessere psicofisico
individuale, infatti, fonda la “diagnosi” sulle possibilità
intrapsichiche e relazionali perdute dalla persona che ha
cristallizzato il suo agire in comportamenti ripetitivi, inadeguati
al contesto attuale, e quindi al benessere personale, e fonda
l’intervento
psicologico sul
sostegno alle cosiddette “parti sane”, alle risorse che, se pur
in quantità limitata, ogni individuo possiede in sé e può
recuperare dall’ambiente.
In questa concezione, quindi, la psicoterapia diviene uno degli strumenti, in alcuni casi l’unico possibile, per riattivare e ampliare il processo di evoluzione personale.
In questa concezione, quindi, la psicoterapia diviene uno degli strumenti, in alcuni casi l’unico possibile, per riattivare e ampliare il processo di evoluzione personale.
La
Gestalt è un metodo formativo aggiornato per rispondere alle
problematiche del nuovo millennio.
Si
fonda sulla radice umanistica, esistenziale e fenomenologica della
Gestalt Therapy e si caratterizza per la continua messa in opera di
nuove idee e soluzioni, per la produzione di pubblicazioni e
strumenti pratici, per l’organizzazione di iniziative che
mantengono costante il rapporto con le persone e i professionisti che
praticano questo metodo.
La
Gestalt focalizza l’attenzione su come l’individuo vive il suo
rapporto con il mondo e con gli altri. Non lavora sulle realtà
nascoste della persona o sui semplici comportamenti, ma sulla
possibilità di migliorare la vita quotidiana, favorendo la
riflessione e la capacità di decisione e di scelta.
Di
fronte al modello imperante in cui tutto sembra possibile, è
necessario riportare al centro dell’azione sociale la cura di sé,
dell’altro e della relazione. E’ necessario affermare valori
quali la forza d’animo, la capacità d’azione, la cultura, la
speranza, il senso di connessione e l’apertura alla creatività per
arrivare a nuove soluzioni e significazioni.
Il
modello della Gestalt come un modello sulla e per la relazione
= Crescita personale
La
relazione costituisce la base fondamentale della convivenza, non solo
sociale, comunitaria o familiare, ma anche e soprattutto
personale.
Consideriamo infatti la persona come uno stile di convivenza tra le differenti parti (che Freud chiamava istanze) che la generano ed abitano.
Quando usiamo l’espressione "rapporto-con-se-stessi" o “fare i conti con se stessi” facciamo riferimento ad una attività dialogica che ciascuna persona intrattiene per tutta la vita con differenti parti di sé,internamente,ma che espressamente o “fuori da se” si rivede poco o quasi mai!!!
Consideriamo infatti la persona come uno stile di convivenza tra le differenti parti (che Freud chiamava istanze) che la generano ed abitano.
Quando usiamo l’espressione "rapporto-con-se-stessi" o “fare i conti con se stessi” facciamo riferimento ad una attività dialogica che ciascuna persona intrattiene per tutta la vita con differenti parti di sé,internamente,ma che espressamente o “fuori da se” si rivede poco o quasi mai!!!
Quand’è
che infatti le cose si complicano e nascon i disturbi seri??
Quando
queste voci interne prendon il sopravvento una su l’altra senza che
nessuno gli risponda!
Normalmente viviamo abituandoci a riconoscere come valide solo alcune parti o necessità, tralasciando o giudicando dannose le altre.
Ciò che ne consegue è un’esperienza di disagio, che ricade sulla qualità delle relazioni che costruiamo intorno a noi e di cui nutriamo la nostra vita, sia sul piano dell’incontro sociale e lavorativo che su quello amoroso.
Quando la persona si sclerotizza intorno al riconoscimento di alcune istanze negandone altre, la vita ne risulta costretta in attività limitate e ogni gesto della persona è appesantito dalla necessità di mantenere lontane le parti rifiutate.
Spesso questo è accompagnato da un senso di noia esistenziale, di incompiutezza personale, che vengono rifiutati, a loro volta, in favore di una routine che garantisce il piccolo spazio esistenziale a disposizione: l’abitudine e i suoi vantaggi e la sicurezza.
Così nella persona sorge il conflitto (e i susseguenti sintomi).
Il mondo interno delle persone è regolato fondamentalmente dalla capacità di sperimentare emozioni differenti e di questo anche la qualità del pensiero ne è profondamente influenzata, così come la possibilità di relazionarsi agli altri e di lavorare con gli altri.
Stabilire una relazione con una persona implica il conoscere-sperimentare aspetti differenti dell’altro.
Per conoscerli abbiamo bisogno di "ri-conoscerli", quindi accettarli internamente altrimenti non è possibile alcun tipo di rapporto con nessun aspetto dell’altro.
Se, per esempio, una persona, per ragioni dovute all’educazione ricevuta, ha sviluppato un pregiudizio nei confronti dell’aggressività o del dolore ogni volta che incontra qualcuno tratteggiato da aggressività e dolore ne rifugge, con la conseguenza duplice di non potersi far carico della propria istanza aggressiva e sfuggire gli aggressivi.
Per conoscere qualcosa che sta fuori di noi dobbiamo sopportarne il riflesso dentro di noi e se non possiamo sperimentare la nostra aggressività o dolore o gioia non possiamo sopportare neppure quella degli altri perché non possediamo un luogo interno dove sperimentarla.
Dal punto di vista sociale accade che le relazioni anziché essere improntate alla reciprocità diventano dei modi di allearsi contro qualche aspetto della vita.
Allora le relazioni sociali diventano luoghi atti a "ripetere" anziché "promuovere".
Normalmente viviamo abituandoci a riconoscere come valide solo alcune parti o necessità, tralasciando o giudicando dannose le altre.
Ciò che ne consegue è un’esperienza di disagio, che ricade sulla qualità delle relazioni che costruiamo intorno a noi e di cui nutriamo la nostra vita, sia sul piano dell’incontro sociale e lavorativo che su quello amoroso.
Quando la persona si sclerotizza intorno al riconoscimento di alcune istanze negandone altre, la vita ne risulta costretta in attività limitate e ogni gesto della persona è appesantito dalla necessità di mantenere lontane le parti rifiutate.
Spesso questo è accompagnato da un senso di noia esistenziale, di incompiutezza personale, che vengono rifiutati, a loro volta, in favore di una routine che garantisce il piccolo spazio esistenziale a disposizione: l’abitudine e i suoi vantaggi e la sicurezza.
Così nella persona sorge il conflitto (e i susseguenti sintomi).
Il mondo interno delle persone è regolato fondamentalmente dalla capacità di sperimentare emozioni differenti e di questo anche la qualità del pensiero ne è profondamente influenzata, così come la possibilità di relazionarsi agli altri e di lavorare con gli altri.
Stabilire una relazione con una persona implica il conoscere-sperimentare aspetti differenti dell’altro.
Per conoscerli abbiamo bisogno di "ri-conoscerli", quindi accettarli internamente altrimenti non è possibile alcun tipo di rapporto con nessun aspetto dell’altro.
Se, per esempio, una persona, per ragioni dovute all’educazione ricevuta, ha sviluppato un pregiudizio nei confronti dell’aggressività o del dolore ogni volta che incontra qualcuno tratteggiato da aggressività e dolore ne rifugge, con la conseguenza duplice di non potersi far carico della propria istanza aggressiva e sfuggire gli aggressivi.
Per conoscere qualcosa che sta fuori di noi dobbiamo sopportarne il riflesso dentro di noi e se non possiamo sperimentare la nostra aggressività o dolore o gioia non possiamo sopportare neppure quella degli altri perché non possediamo un luogo interno dove sperimentarla.
Dal punto di vista sociale accade che le relazioni anziché essere improntate alla reciprocità diventano dei modi di allearsi contro qualche aspetto della vita.
Allora le relazioni sociali diventano luoghi atti a "ripetere" anziché "promuovere".
GESTALT
E CRESCITA PERSONALE
Fondamentali tre processi:
Fondamentali tre processi:
- Il contatto emotivo costituisce un potente attivatore di conoscenza del proprio mondo interno e delle emozioni che ne costituiscono la tessitura;
- L’espressione delle proprie istanze emozionali realizza il prendere coscienza delle intenzioni contenute nel processo emotivo, quindi il riconoscere i profili del progetto in esse contenuto;
- La creatività rappresenta il processo attraverso cui il progetto si trasforma in azione, creando forme fino ad allora inesistenti nella propria vita.
Essi
costituiscono il perno di un agire in favore del cambiamento
personale che rompe con la tradizione psicologica dell’interpretare,
in favore di una pratica che pone al centro del proprio intervento
l’interrogazione degli eventi interni anziché preparare una
risposta e che si puo' riassumere in quattro step terapeutici:
-Cosa
sento (emozione o sensazioni di
paura,rabbia,vergogna,dolore,disgusto,tristezza,etc.)
-Cosa
voglio (voglio cambiare qualcosa di quel che ho fatto,si o no? )
-Cosa
faccio (il “come”,immaginando a partire da quel che voglio
ottenere un cambiamento pratico,vivido)
-Come
ci sto (mi soddisfa? Se si,c’e’ poi il senso di responsabilità
di sé,che è l’ultima fase del processo).
In gestalt non si tende a cercare un significato da applicare agli eventi interni della persona, ma si chiede alla persona "che effetto ti fa…", "in che senso…", "che forma ha…", "che spazio vuole nella tua vita…"... ciò che vai scoprendo.
Si aiuta la persona a mettersi in contatto con il progetto di vita impresso nelle sensazioni ed emozioni attraverso un linguaggio evocativo anziché interpretativo.
La pratica dell'attenzione e dell'ascolto interno sostituiscono di conseguenza quella classica dell'interpretazione e dell'introspezione, che hanno l’obiettivo di cercare tra le cose conosciute un significato che possa andare bene per la nuova istanza percepita in se stessi; rimovendo in questo modo, la possibilità stessa della novità.
In gestalt è l’istanza interna medesima che parla alla persona e rivela il suo intento, la sua forza, la sua sensibilità, il suo scopo.
Si attiva un dialogo tra la persona e la istanza e ciò consente alla persona di integrare parti nuove nella propria esistenza ampliando la scelta di orizzonti possibili.
La
chiave di svolta sta nel portare la persona a soddisfare i propri
bisogni e desideri per un proprio senso di identità, libero,
consapevole e indipendente per vivere a pieno ogni relazione di vita.
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